<H1>CLOROFILI</H1>

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FONTI DI DIOSSINA

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FAVOLA

Zero vuol dire zero. Le emissioni di diossina devono essere eliminate, non ridotte... ...Così, per l' emissione di diossina è zero l'unico valore accettabile...

Rapporto di Greenpeace 'Achieving Zero Dioxin' (Raggiungere zero diossina)- Luglio 1994 [1].

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FATTI E CIFRE

Osservazione

Non vi è mai stato un livello zero di emissioni di diossina, né ci sarà mai. Se per zero si intende veramente zero, si dovrebbero interrompere tutti i processi industriali, che facciano o non facciano uso di cloro, impedire qualsiasi tipo di combustione e di riscaldamento e bloccare tutto il traffico, comprese le barche di Greenpeace...

Parti di questa pagina

Fonti di diossina nei Paesi Bassi
Fonti di diossina nelle Fiandre
Fonti di diossina in Gran Bretagna
Sostanze microinquinanti dalle imbarcazioni a motore
Contenuto di diossina dei materiali
Diossina proveniente da processi naturali

LE ALTERNATIVE
Conclusione

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Fonti di diossina nei Paesi Bassi

Nel 1991 è stato effettuato nei Paesi Bassi un censimento di quasi tutte le potenziali fonti di diossina, condotto dal TNO, l'istituto di ricerca scientifica dei Paesi Bassi, per conto del governo olandese. Sono state effettuate moltissime rilevazioni. Sono stati analizzati tutti gli inceneritori di rifiuti, l'intera industria del cloro e in parte anche altre potenziali fonti, e in base a tali analisi si è calcolata la quantità totale di sostanza che viene immessa nell'atmosfera.
Sono state fornite anche le cifre relative alle emissioni previste nel 2000, dopo che sarà stata effettuata una serie di investimenti per ridurre la formazione di diossina da tutte le fonti. I risultati sono i seguenti:
Emissioni nell'atmosfera calcolate e previste per il 1991 e valori previsti 
per il 2000 dopo investimenti mirati alla riduzione delle emissioni:
I numeri vengono espressi in g TEQ  all'anno

Processo                                 1991          2000

Incenerimento di rifiuti urbani:         382             3
Processi di sinterizzazione:              26             3
Uso di PCP in passato:                    25            20
Incenerimento di rifiuti chimici:         16             1,7
Incenerimento di legname:                 12             9
Traffico:                                  7             2,6
Industria Metallurgica:                    4,0           4,0
Combustione di carbone e lignite:          3,7           3,7
Processi ad alta temperatura (es. vetro):  2,7           2,7
Incenerimento di rifiuti ospedalieri:      2,1           0
Eliminazione di cavi e motori:             1,5           1,5
Combustione degli oli residui:             1,0           1,0
Processi di produzione chimica
compresa industria del cloro e PVC:        0,5           0,5
Incenerimento di biogas e fanghi:          0,3           1,5
Mescolatura di asfalto:                    0,3           0,3
Cremazione:                                0,2           0,2

Totale:                                  484            54,7 g I-TEQ/anno

Fonte:  inventario RIVM/TNO delle fonti di diossina nei Paesi Bassi, 1991 [3].
Come potete vedere, l'intera industria del cloro va a costituire oggi meno di un millesimo dell'emissione totale di diossina nei Paesi Bassi.
Solo l'uso - oggi proibito - di pentaclorofenolo per il trattamento del legno, contaminato anni fa con diossina, continuerà ad emettere tale sostanza anche per molti anni a venire.


Fonti di diossina nelle Fiandre

È stato recentemente effettuato un inventario anche nelle Fiandre (il nord del Belgio):
Quantità calcolate e previste per il 1995 nell'atmosfera:
Tutti i numeri sono espressi in g I-TEQ  all'anno

Processo                                1995        variazione
                                                 E-fact   precisione

Incenerimento dei rifiuti urbani:       187        0       0
Riscaldamento domestico (princ. legna): 122        2-3     0
Metalli non ferrosi:                    107        2       1
Incenerimento di rifiuti ospedalieri:    95        1       1
Processi di sinterizzazione:             53,2      2       0
Forni da calce:                          33,4      2       0 
Incenerimento di rifiuti industriali:    20,9      1       1
Forni da cemento:                        20,8      2       0 
Riscaldamento industriale:                7,00     2       0
Acciaio da forni elettrici:               6,42     2-3     0
Incendi accidentali:                      2,56     2       2 
Fabbriche di coke:                        2,31     1       0 
Traffico automobilistico:                 1,71     1       0 
Elettricità:                              1,07     2       0 
Incenerimento dei fanghi:                 0,75     1       1
Cremazione:                               0,19     1       0
Produzione di cloro e VCM:                0,05     1       0
Incenerimento di biogas:                  0,012    2       1
Sbianca della carta:                      0        2       1

Totale:                                   662 g I-TEQ/anno

E-fact: variazione nel corso dei decenni, sulla base 
delle rilevazioni disponibili in processi simili,
Precisione: 0 = noto in maniera più o meno precisa in base alle rilevazioni
            1 = non completamente noto, integrato con calcoli ipotetici
            2 = senza dati precisi, previsioni

Fonte:  VITO, Materiaal dossier dioxines, 1995 [4].



È stato effettuato uno studio anche sulle fonti di diossina nell'acqua:
Quantità calcolate e previste per il 1995 nell'acqua:
Tutti i numeri espressi in g I-TEQ  all'anno

Processo                                 1995        variazione
                                                 E-fact   precisione

Processi di sinterizzazione:            3,19        2       0
Fabbriche di coke:                      0,23        2       0 
Produzione di cloro e VCM:              0,222       1       1
Cremazione:                             0,19        1       0
Incenerimento dei rifiuti:              0,0575      1       1
Incenerimento dei rifiuti industriali:  0,021       1       1
Incendi accidentali:                    0,015       2       2 
Imbianchimento carta:                   0           1       0

Totale:                                  3,77 g I-TEQ/anno
La quantità totale di diossina, misurata in residui solidi, è di 485 g I-TEQ all'anno, di cui più del 97% proveniente dall'incenerimento dei rifiuti urbani.


Fonti di diossina in Gran Bretagna

Anche nel Regno Unito è stato pubblicato di recente un inventario:
Valori calcolati e previsti nel 1995 per l'atmosfera:
Espressi in grammi I-TEQ  all'anno

Processo                             1995         previsto qualità
                                min      max       max

Incenerimento RSU:              460      580        15       A/M
Incenerim. Rif. Ospedalieri:     18       88         5       A/M
Combustione industriale carbone:  5       67        67       A/M
Processi di sinterizzazione:     29       54        47       M/B
Traffico:                         1       45        45       A/B
Ferro e acciaio:                  3       41        14       M/B
Metalli non ferrosi:              5       35        10       M/B
Cremazione:                       1       35        35       A/B
Combustione domestica carbone:   20       34        34       B/B
Combustione domestica legno:      2       18        18       B/B
Incendi naturali:                 0,4     12        12       B/B
Produzione cemento:               0,2     11        11       A/M 
Combustione paglia:               3,4     10        10       B/B
Incenerimento rifiuti chimici:    1,5      8,7       0,3     M/M
Incenerimento fanghi di scarico:  0,7      6         0,9     A/A
Combustione gas discariche:       1,6      5,5       5,5     M/B
Combustione industriale legno:    1,4      2,9       2,9     M/B
Combustione residui petrolio:     0,8      2,4       2,4     M/B
Produzione calce:                 0,04     2,2       2,2     A/M
Produzione carbon coke:                    2         2       A/M
Incenerimento pneumatici:                  1,7       1,7     A/A
Mescolatura di asfalto:           0,047    1,6       1,6     A/M
PCF lavorazione legname:                   0,8       0,8     B/B
Produzione pesticidi:             0,1      0,3       0,3     B/M
Produzione ceramica:              0,02     0,06      0,06    B/M
Sost. chimiche alogenate:                  0,02      0,02    B/M
Produzione vetro:                 0,005    0,01      0,01    B/M
Rigenerazione carbonio:                    0,006     0,006   B/M

Totale:                         560     1100       350 g I-TEQ/anno

Qualità: I valori vengono classificati in base all'attendibilità della previsione. 
         La prima lettera relativa alla qualità dei dati si riferisce alla produzione in GB
         e la seconda ai dati sulle emissioni: 
         A = Alta, M = Media e B = Bassa.

Fonte:PCDD/F emissions to atmosphere in the UK and future trends. [10] 


Sostanze microinquinanti dalle imbarcazioni a motore

Una ricerca condotta su tre imbarcazioni da crociera [5] ha rivelato l'esistenza di emissioni di diossina pari a quelle di una moderna fabbrica di PVC che produce centinaia di migliaia di tonnellate di PVC all'anno.
Rilevazioni effettuate nei gas di scarico di tre imbarcazioni da crociera:

IMMISSIONE                                    EMISSIONE
Imbarcazione      potenza  tipo    cloro  HCB+PCB  diossina  PAH mononitro-           del     di      in
                 motore    carbur. carbur.         I-TEQ            PAH'S
unità di mis.      kW              mg/kg   ng/m3   ng/m3    µg/m3    µg/m3

Traghetto:       4.895 combustibile 11      40      0,15     78      5,9
Chiatta del Reno:  772  gasolio     n.r.   165      0,03     41      0,3
Portacontainer: 19.750 combustibile 1,2     60      0,10     21      2,2

n.r.= non rilevabile
µg=microgrammi
I PAH sono idrocarburi aromatici policiclici non clorurati, tra cui vi sono cancerogeni molto potenti. La categoria dei nitrati comprende sostanze che costituiscono la classe di elementi chimici con il più alto potere cancerogeno e mutageno finora scoperta.

Se ipotizziamo un consumo di carburante medio di 1 ton./kW. all'anno per un'imbarcazione normale per uso commerciale, possiamo calcolare le seguenti emissioni per anno:

Emissioni calcolate per un anno di attività di tre imbarcazioni da crociera:

Imbarcazione  HCB+PCB  diossina  PAH  mononitro-PAH
                        I-TEQ        
unità di mis.   g       mg       kg      kg

Traghetto:     7,8      28       15,3    1,16
Chiatta:       5,1       1        1,3    0,01
Portacontain.:47,4      79       16,6    1,71

Nota:
Semplicemente per fare un confronto: l'emissione media di diossina che si ha con la produzione di 500.000 tonnellate di PVC nella fabbrica in cui lavoriamo è di 50 mg all'anno...


Contenuto di diossina nei materiali

Il PVC e gli altri materiali contenenti cloro vengono costantemente accusati di contenere diossina. In passato ciò si poteva in effetti affermare per la presenza di quantità relativamente elevate nei fenoli clorurati e nelle sostanze chimiche ad essi collegate, ma oggi si previene la formazione di diossina, oppure viene eliminata prima che i prodotti vengano immessi sul mercato. Per quanto riguarda altri prodotti del cloro, al momento in cui il prodotto lascia lo stabilimento non si riscontra la presenza di diossina in quantità rilevabili.
Un recente studio condotto negli USA, in cui sono stati analizzati numerosi campioni di polvere di PVC prodotta da poco, lo conferma. Ma con tutta la polvere contenente diossina trasportata dall'aria, il contenuto di diossina di qualsiasi prodotto tende ad aumentare col tempo. È il caso delle materie plastiche e della carta. È anche il caso dei prodotti di lavaggio a secco: il solvente contiene molta più diossina dopo l'uso, per tutta la polvere proveniente dal lavaggio della stoffa. La polvere generica potrebbe essere anche la causa per cui il cartone e la carta riciclati contengono molta più diossina rispetto alla carta nuova, anche se si sono usate fibre non sottoposte a sbianca e 'non contenenti cloro'. O forse è dovuto all'effetto delle muffe?
La tabella che segue fornisce un'idea generale delle quantità di diossina contenute in alcuni materiali e processi:
Quantità di diossina in materiali diversi.
Numeri espressi in microgrammi I-TEQ /ton. 

Materiale                                 minima    media    massima

Diversi tipi di carta:
Cartone rivestito riciclato (senza cloro):           2,5
Carta Kraft (100% senza cloro -TCF):                 0,35
Pasta riciclata disinchiostrata (carta da giornale): 0,19
Carta da giornale nuova:                             0,07
Kraft non sbiancato:                                 0,02
Kraft sbiancato (biossido di cloro):                 0,01

Altri materiali:
Polvere del filtro di caldaie domestiche:          170
Filtro dell'aria dell'automobile:                   84
Filtro dell'aria per ambienti:              27                  29
Polvere dell'aspirapolvere:                  8,3                12
Garza dell'asciugatore:                      2,4                 6,0
Imballaggio di polietilene:                  0,1                 4,7


Fonte: Ubiquitous nature of dioxins (Natura ubiquitaria della diossina) [7].
Osservazione: Come si può vedere, non ci sono materiali assolutamente senza cloro o senza diossina. E la carta "al 100% senza cloro" non solo non esiste, ma contiene una quantità di diossina 35 volte superiore rispetto alla carta che si ottiene con i moderni metodi di sbianca al cloro/biossido di cloro. Vedi anche Il cloro e la sbianca della carta.


Diossina proveniente da processi naturali

I fuochi di legna sono fra le varie possibili fonti di diossina presenti in natura. Le quantità calcolate variano da pochi grammi all'anno fino a vari kg. La diossina è infatti presente nella corteccia di sequoie millenarie e in corpi umani che risalgono a 6.000 anni fa. Se si tratti di una fonte importante di diossina in natura non è stato ancora chiarito. Inoltre, in seguito al recente allarme sulla diossina nella carne di pollo lanciato negli Stati Uniti, si è scoperto che le diossine provenivano da strati di argilla risalenti a milioni di anni fa, non contaminati da nessuna fonte artificiale [18]
Altrettanto interessanti sono i complessi processi biologici che formano diossina. Molti dei miceti che fanno marcire il legno e circa la metà dei funghi usano composti che provocano clorurazione e ossidanti per scindere la lignina, il collante che conferisce resistenza a tutte le piante. Lo fanno per raggiungere la cellulosa, di cui hanno bisogno come fonte di energia. Questi organismi sono molto efficienti nel trasformare il cloro inorganico proveniente dal sale in svariati tipi di sostanze organiche clorurate, soprattutto cloruro di metile, ma anche fenoli clorurati o composti simili.
Quello che resta di questo normale riciclaggio biologico del legno, è una serie di acidi clorurati umici e lignina clorurata nell'acqua, humus contenente cloro e fenoli clorurati nel suolo, questi ultimi in quantità quasi sette volte superiore rispetto a quella permessa dalle leggi olandesi [8]! Dai fenoli clorurati alla diossina il passo è breve, manca solo il perossido di idrogeno, che viene prodotto da molti microrganismi. Ciò si traduce nel fatto che, fatta eccezione per certi 'punti caldi', vicino a vecchi inceneritori o ad altre fonti particolarmente attive in passato, il più alto contenuto di diossina nel suolo si rileva nei boschi, e non in aree industriali o con traffico intenso.
Mentre un inceneritore di cattiva qualità emette quasi la stessa quantità di diossina del materiale che vi è entrato (concentrandola però nelle sue vicinanze) e un inceneritore di buona qualità riduce la quantità del 99,9% e oltre, il trattamento biologico delle acque reflue urbane e il compostaggio biologico del materiale organico naturale triplicano la quantità di diossina! Ciò è probabilmente dovuto allo stesso meccanismo biologico che ossida i clorofenoli naturali presenti dovunque.
Quantità di  diossina rilevata nel suolo in luoghi diversi.
Tutti i numeri espressi in ng I-TEQ /kg di materiale secco. 

Luogo                              media

Fanghi biologici urbani:            62
Terreno dei boschi:                 26
Terreno di aree industriali:        17
Biocompost:                         14
Terreno ai lati della strada:        8
Terreno agricolo:                    3,5

Fonte: Dioxin - Neuere Erkenntnisse zur Toxikologie und Epidemiologie [9].

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LE ALTERNATIVE

Tutte le forme di incenerimento o di riscaldamento, tutti i procedimenti che facciano uso di qualsiasi forma di combustibile fossile e qualsiasi forma di combustione nei trasporti provocano in tutti i casi emissioni di diossina, indipendentemente dalla quantità di cloro che viene immessa. Vedi Immissione di cloro ed emissioni di diossina. E niente può essere prodotto e/o riciclato e/o incenerito senza che si liberi diossina. Vedi Emissioni di diossina dai materiali nel ciclo di vita.
Fatta eccezione per emissioni dovute al passato, l'industria del cloro e i suoi prodotti sono oggi tra le fonti di diossina di minore entità.


CONCLUSIONE

Non c'è ragione per considerare l'emissione di diossina di processi legati al cloro in maniera diversa rispetto a quanto avviene per quelli senza cloro. E non c'è assolutamente nessuna ragione per accusare l'industria del cloro così come è oggi di essere l'origine principale delle grosse quantità di diossina presenti nell'ambiente.
Che l'industria del cloro e del PVC sia una fonte di diossina è vero per lo 0,1%, ma per il restante 99,9% è una menzogna. È solo un'espressione di fondamentalismo verde chiedere di porre definitivamente fine alla produzione di cloro e PVC per 'risolvere' il problema della diossina, mentre invece fonti molto più importanti di diossina, come la combustione domestica del legno e l'industria metallurgica non vengono assolutamente attaccate.

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Vi trovate al livello due delle pagine dei Clorofili.

Creato: 5 giugno, 1996.
Ultima revisione: 29 novembre 1997.

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