LA CATENA DEL CLORO

FAVOLA
Non intendiamo partecipare allo studio sulla catena del cloro, perché l'obiettivo non è la fine dell'uso del cloro e delle sostanze chimiche contenenti cloro.
Greenpeace, a nome di vari gruppi ambientalisti, in risposta ad un invito da parte del Ministero dell'Ambiente a prendere parte ad una ricerca sull'uso del cloro, la 'catena del cloro', nei Paesi Bassi, metà 1994.
FATTI E CIFRE
La catena del cloro
Lo studio sull'uso e sui problemi ambientali del cloro è stato promosso dal Piano Nazionale di Ricerca Ambientale, che afferma: 'L'industria chimica può dare un importante contributo su come ridurre l'uso del cloro come materia prima di base, o su come rendere l'uso del cloro completamente controllabile, in modo da minimizzare i rischi per la sicurezza esterna.' Quando determinati usi del cloro dovessero creare troppi problemi, verranno effettuati ulteriori studi alla ricerca di alternative per l'eliminazione di tali usi problematici del cloro.
Per questa ragione è stato dato il via da parte del governo ad uno studio condotto da due Istituti Scientifici: il TNO e il CML, entrambi rinomati in tutta Europa, il primo specializzato in organocloro, comprese diossine e sostanze simili, e il secondo specializzato in Analisi del Ciclo di Vita.
È stato nominato dal governo un comitato direttivo, e sono stati invitati a partecipare i rappresentanti dell'industria e dei gruppi ambientalisti. Questi ultimi hanno rifiutato...
Risultati dello studio sulla catena del cloro.
Si è potuto seguire il ciclo di quasi il 99% dell'uso del cloro, dall'origine, passando per l'impiego, fino ad arrivare alla fine della 'vita' del materiale. Il restante 1% comprendeva principalmente usi minori del cloro (non emissioni!).
Le cifre si basano sull'anno 1990, ma si è potuto fare un confronto con il 1993 e con le previsioni per il futuro, quando si potranno fare rilevazioni su certi prodotti del cloro (CFC) eliminati e sulla riduzione delle emissioni (EDC).
Su un totale di 939 kton di cloro presente nel ciclo, le fonti principali erano:
Produzione dei Paesi Bassi: 551 kton
Importazione (compresi prodotti del cloro): 279 kton
Riciclaggio/riutilizzo di acido cloridrico: 100 kton
Altre fonti secondarie (incenerimento): 9 kton
Accumulazione nell'uso:
PVC in usi di lunga durata: 144 kton
Altro: 3 kton
Esportazione e altri usi:
Esportazione: 325 kton
Altri usi diversi: 69 kton
Acido cloridrico non riciclato (su 134 kton): 34 kton
Emissioni/residui:
Sale (tutto in salmastro o acqua marina): 201 kton
altre emissioni nell'acqua: 0,2 kton
emissioni nell'aria: 21 kton
residui solidi: PVC: 34 kton
vari: 3 kton
scorie e ceneri: 5 kton
Fonte: Bilancio della presenza di cloro nei Paesi Bassi
Rapporto TNO/CML STB/95/40-I, 16 Novembre 1995.
La quantità di emissioni non dice molto sulla tossicità totale o relativa. Per poter fare un confronto, la tossicità e la quantità delle emissioni di cloro sono state rapportate alla tossicità e alla quantità totali di tutte le emissioni nei Paesi Bassi. Ciò è stato applicato a diverse categorie sulla base dei dati del 1990 e in seguito a rilevazioni effettuate. L'uso totale del cloro corrisponde allo 0,4% dell'uso totale di sostanze e materiali. Il contributo del cloro ai problemi ambientali dovrebbe essere così intorno allo 0,4% per essere equivalente a quello degli altri materiali. Il PVC impiega circa il 50% di tutto il cloro prodotto nei Paesi Bassi. Per essere "normale" il contributo relativo ai problemi ambientali dovrebbe essere in media intorno allo 0,2%. I risultati effettivi sono i seguenti:
Contributo relativo dei prodotti del cloro a diversi problemi ambientali:
Tutti i valori in %
1990 dopo rilevazioni PVC
Tossicità per l'uomo: 0,8 0,4 0,02
Ecotossicità: 12 7 <0,001
Acidificazione: 0,8 0,1 0,0025
Riduzione Ozono: 65 4 <0,05
Effetto serra: 12 2 <0,05
Smog: 0,5 0,4 0,005
Odore: 0,1 0,1 <0,0002
Rifiuti solidi: 0,4 0,4 0,2
Fonte: Bilancio della presenza di cloro nei Paesi Bassi
Rapporto TNO/CML STB/95/40-I, 16 Novembre 1995.
Commenti:
Tossicità per l'uomo: uno dei principali punti in questione erano in questo caso le emissioni diffuse di diossina dovute all'uso in passato di PCP (pentaclorofenolo) contaminato.
L'ecotossicità proviene in gran parte dall'uso di prodotti del cloro nei pesticidi e nei biocidi. Non è un valore troppo alto, considerando che più dell' 80% di tutti i pesticidi e biocidi contiene cloro.
La riduzione dello strato d'ozono e l'effetto serra si devono quasi interamente alle emissioni di un solo prodotto: i CFC-11, che si usavano in passato per produrre spugna e polistirolo.
Fatta eccezione per lo smaltimento in discarica, dove si colloca nella media, il PVC ha delle prestazioni di gran lunga superiori dal punto di vista ambientale rispetto agli altri materiali. Allora perché il movimento ambientalista in generale e Greenpeace in particolare sono contro l'uso del PVC?
Fatta eccezione per alcune misure necessarie per certe emissioni e certi prodotti del cloro, già adottate o in via di attuazione, i problemi causati dai prodotti contenenti cloro non sono diversi o peggiori rispetto a quelli relativi ai prodotti non contenenti cloro.
Il Ministero dell'Ambiente ha perciò stabilito che non saranno adottate nuove misure contro l'uso del cloro, compreso l'uso del PVC. In realtà sarebbe più giustificato impiegare maggiormente il PVC anziché le alternative...
L'uso del cloro e in particolare del PVC non causa più problemi ambientali rispetto all'uso di prodotti alternativi se si considera la catena nel suo insieme. Non c'è ragione per eliminare il cloro o gli altri prodotti della sostanza, compreso il PVC.
Creato: 6 aprile 1996.
Ultima revisione: 29 novembre 1997.
Vi trovate al livello uno delle pagine dei Clorofili
Pagina di Benvenuto
Alla Home Page dei Clorofili
Cloro e ambiente (in costruzione)
Alternative al cloro (quasi pronta)
Per qualsiasi commento sulla catena del cloro o su altre pagine dei Clorofili:
Chlorophiles@ping.be